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Artista: Luciano Santoro
Genere: Pittura e scultura
   

Biografia

Nasce a Case di Petruno (Aq), una piccola località montana degli abruzzi, nel 1941.
Con la sua famiglia ha trascorso tutta la sua infanzia e adolescenza, avvicinandosi progressivamente all' Arte e grazie soprattutto a suo Padre,
si radicano in lui due passioni, due doni: quella della scultura e quella della pittura.
Ben presto lo scalpello ed il pennello diventano i suoi migliori mezzi espressivi dimostrando cosi' la sua vena creativa e la sua sete di perfezione,la sua arte.
Giunto a Roma nei primissimi anni sessanta, diventerà studente dell' Istituto di Arte, dove si diplomerà nel 1962.
i primi anni di permanenza nella capitale saranno determinanti per il giovane Artista, anche perchè incontrerà i suoi Maestri Insegnati come Mazzullo, Guerrini, Lorenzetti, Lodovisi, Colla, che lo porteranno al post impressionismo figurativo, al surrealismo di avanguardia.
Alcuni critici di Arte che lo seguirono fin dai primi momenti, lo hanno perfino definito "Pittore figurativo simbolico".
Ma al di là del simbolismo figurativo, molti intravidero e percepirono in lui la potenza della mano dello scultore che mette in evidenza la sua propria personalità creativa.
Dopo le prime mostre studentesche da giovane diplomato, Roma da quel momento divento' la sua città di adozione, ed è proprio nella stessa città, non ancora ventiquattrenne, che partecipo' alla sua prima mostra collettiva presso il palazzo delle Esposizioni.
Nel finire degli anni sessanta, in piena contestazione studentesca e nei primi anni settanta, Luciano Santoro avrà il "tempo" di lasciarsi sfuggire una carriera di Insegnante all'estero, non trascurando tuttavia le numerose collettive e personali che lo vedranno protagonista spesso nelle vesti del pittore impegnato nelle problematiche sociali.
In effetti Luciano Santoro ha sempre rivendicato nel discorso pittorico e scultoreo, la voglia e la necessità di rappresentare quello che vede e sente della esperienza vissuta nella vita quotidiana,sofferenze e gioie offerte dalla umanità.
L'Artista stesso sottolinea con le proprie parole il pensiero sull'Arte e sulla vita: "... e' una continua ricerca per dare il megliko di se stessi nell'eternità..comunicare nel bene e nel male attraverso la vita infinita dell'Uomo...".
Ed è con grande emotività che egli esprime in una unica fusione ideologica e rappresentativa il visibile e la sensazione dell'invisibile.
In effetti la sua produzione ha dei tratti provocanti al limite del trasgressivo; i suoi colori prediletti sono quelli usati dai primitivi italiani del 200,
il giallo Ocra, terra di Siena, rosso, verde, azzurro, ed infine il nero per slanciare le forme e renderle vive.
Usando la spatola con chiarezza e decisione, Santoro trova l'equilibrio nel pitturare le forme grazie al pennello, addolcendo cosi' la sua policroma esuberanza.
Ancora oggi e piu' che mai, come nei suoi primi passi nell'Arte, non ha mai abbandonato l'impegno sociale, anche se la sua pittura impegnativa è difficile da comprendere.
Luciano Santoro, infatti, dipinge i suoi quadri per farci ritrovare l'identità perduta dell'uomo originale in questo mondo inquinato ed inquinante.
Ed è la ragione per la quale la pittura puo' ancora rappresentare per il Maestro abbruzzese un mezzo di comunicazione come segno civile e di passione.
Nella produzione artistica di Santoro c'è un messaggio attraverso il quale vuole far prendere coscenza all'opinione pubblica che Cultura ed Arte sono due valori indispensabili nel perdurare della vita.
Prof. Edmond Galasso


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